Energie, sinergie, fantasie, pazzie, peripezie
chi siamo?
L'improvvisazione teatrale conquista il bellissimo golfo spezzino

Imprevedibili guitti pronti a contagiarvi con la loro passione

In un freddo gennaio dell’era corrente, dall’estroso e diabolico genio di un improvvisatore errante per il golfo spezzino viene alla luce nel silenzio più fragoroso un’ambigua cucciolata di strani individui, ricoperti da una folta pelliccia di introversione e smania di vivere.
Col passare del tempo la pittoresca combriccola inizia a muovere i primi passi e far udire alla gente i propri vagiti, fatti di parole sfiatate e suoni incrinati.
Guidati, però, dal loro paziente maestro ben presto quelle voci iniziano a prendere senso e reclamare con prepotenza la loro posizione, che tutto è fuorché negli schemi.
Navigando un mare di pura follia, incominciano così il loro viaggio verso l’ignoto, alla continua ricerca di alibi, per poter dare adito alla loro smaniosa voglia di mettersi in gioco e affrontare una volta per tutte il temuto demone dell’insicurezza. Ricolma di ostacoli è la loro strada, ma battuta dopo battuta, finalmente raggiungono la tanto agognata identità:

un nome soltanto manca adesso a coronare per sempre il gruppo tra i sudditi dell’improvvisazione.
Quand’ecco all’improvviso elevarsi nell’aria una manciata di sillabe dall’incerto significato: Mirpò!
Sbalorditi e affascinati come un bimbo che fa uscire dalle tenere labbra la sua prima parola, chiamano a raccolta le loro menti ad ammirare la neonata creatura.
Che sarà mai questo buffo e controverso vocabolo? Nulla di più – spiega a un tratto una voce – che un gioco, un mescolone tra quelle che sono le lettere del nostro vessillo: Mirpò in verità altro non è che l’anagramma di Imprò!
Approvata l’idea e consacrato il nome, ecco i Mirpò pronti alla sfida per battere ogni avversario a colpi d’improvvisazione, con l’onestà e la fantasia che solo una mente di folle fattura può far sgorgare.
Non resta, quindi, che chiedervi, in ultimo saluto, di sfogarvi con noi in quello che ormai è il motto, il chi è di scena, che precede l’inizio di ogni furente battaglia:

3...

2...

1...

MIRPÒ!